Quando si parla di cisti mucoidi alle dita delle mani si va a indicare quella che è una neoformazione che, nella maggior parte dei casi, avviene alla base dell’ultima falange delle dita in una specifica fascia di età, che va dai 50 ai 70 anni. Questa cisti si sviluppa al lato del tendine estensore e nasce dalla capsula articolare di quella che è l’articolazione interfalangea distale.
Un campanello di allarme che può far pensare all’imminente comparsa di queste formazioni in questione è la comparsa, su una dell’unghia delle mani, di striature di tipo longitudinale. Potrebbe apparire strano, ma le due cose sono strettamente connesse, poiché le strie in questione indicano la presenza di distrofia ugueale e questo avviene perché la cisti, anche se non ancora visibile, inizia a premere sulla zona.
Molti pazienti si accorgono della presenza della cisti nel momento in cui questa raggiunge i 5 mm e diventa molto dolorosa, soprattutto quando la si tocca. Accade spesso che, in questa fase, la pelle che ricopre la formazione in questione appaia molto arrossata e fragile.
C’è da sottolineare, prima di entrare nel dettaglio e vedere in che modo è possibile curare questa patologia. Che la cisti mucoide in molti casi è isolata, mentre in altri si collega ad altre formazioni che compaiono nel corso di quella che è evoluzione artrosica. In questo caso, quindi, cisti mucoide e noduli di Heberden possono essere collegati.
Come si curano le cisti mucoidi alle dite delle mani
Solitamente, come viene suggerito anche da medici specializzati del settore, si consiglia l’asportazione chirurgica della cisti, nonché dell’osteofita ad esso associato. Questo intervento, che è necessario in alcuni casi, avviene in day hospital ed è sufficiente una anestesia locale. I movimenti delle dita, quindi, non vengono intaccati e quello interessato si può muovere immediatamente dopo l’intervento. Nel peggiore dei casi, se la cute della cisti risulta essere molto sofferente e il medico avverte la necessità di effettuare un contestuale intervento di plastica cutanea, allora viene applicata una stecca finalizzata a tenere fermo il dito. In questo caso, il decorso post operatorio ha una durata di 2 settimane, durante le quali il dito interessato dovrà rimaner fermo!
Se non si vuole intraprendere la strada dell’intervento chirurgico, c’è anche una soluzione differente da prendere in considerazione. Si tratta di andare a pungere la cisti per drenare il liquido, ma è consigliata anche la criochirurgia o il blocco della lesione con azoto liquido. Nell’ultimo periodo è anche possibile trattare con un laser speciale la cisti in questione.
Nel tracciare un quadro generale, è bene sottolineare che non si conosce la causa scatenante che porta la comparsa di questa tipologia di cisti anche se, come detto in precedenza, c’è una possibile associazione con la malattia degenerativa della mano stessa. Ecco, quindi, che è possibile affermare che con buona probabilità sia l’artrite reumatoide che l’osteoartrite sono due condizioni che possono portare alla nascita di questa formazione.
Per identificare una cisti mucoide è importante fare una serie di accertamenti. Sono consigliati sia i raggi X, che ecografia, TAC e risonanza magnetica.