Si sente tanto parlare, specialmente in questi ultimi anni, di community online. Luoghi di ritrovo virtuali, dove trascorrere un po’ di tempo assieme ad altre persone, scambiandosi messaggi, partecipando a discussioni e, perchè no, pianificando incontri dal vivo. Le community online possono essere di tutti i tipi, da quelle generiche dove parlare di tutto un po’, fino a quelle specifiche, relative ad un solo argomento. Alcuni nomi? In questi mesi va molto di moda unidocs ad esempio, in cui gli studenti universitari di tutta Italia si ritrovano su una piattaforma a loro dedicata per scambiarsi appunti e consigli su come superare gli esami. Ma cos’è una community online? E perchè sono così utili e frequentate? Vediamolo insieme!
La storia delle community online
Dagli albori di internet ai social network odierni, le community online hanno fatto il bello e il cattivo tempo del web. Negli anni passati gran parte di esse consistevano nei cosiddetti forum, luoghi di aggregazione virtuali in cui gli utenti, una volta registrati con uno pseudonimo, potevano aprire discussioni e rispondere ai messaggi presenti. Oltre che dall’amministratore, che molto spesso era il proprietario, i forum venivano gestiti da uno o più moderatori, che censuravano i messaggi inappropriati e si assicuravano che le discussioni non prendessero brutte pieghe.
Con l’avvento dei social network, Facebook in primis, i forum sono diventati rapidamente obsoleti, e sono stati rimpiazzati dall’ormai noto a tutti meccanismo di commenti, mi piace e condivisioni della piattaforma di Zuckerberg. Su Facebook, e più di recente su Instagram, i commenti non vengono moderati, e ciò porta gli utenti a pensare di poter scrivere di tutto. Questo fa sì che questi luoghi virtuali di aggregazione possano diventare problematici e inasprire situazioni di bullismo virtuale, situazione in cui gli utenti prendono in giro i novizi o chi non capisce bene un argomento.
I blog
Anche un blog, in un certo senso, può espandersi fino a diventare una community online. Un blog in senso stretto non è altro che una pagina web che viene aggiornata con degli articoli, i quali vengono pubblicati in ordine cronologico inverso (ossia vengono visualizzati prima i più recenti, poi i più vecchi). Un blog può avere un argomento ben definito, come cucina, salute o make-up, oppure può parlare della vita dell’autore. Punto di forza di un blog è la possibilità per gli utenti di commentare, e ciò li porta a diventare delle community online, in cui l’autore degli articoli risponde ai commenti dei lettori avviando una o più discussioni, alle quali tutti sono invitati.
Partecipazione e ruoli in una community online
Ci sono due modalità principali di partecipazione ad una community online: pubblica e privata, quest’ultima detta anche lurking. Fare lurking significa semplicemente partecipare senza contribuire, ossia leggere i messaggi scritti dagli altri o usufruire dei contributi pubblicati, senza fornirne di propri. In contrasto, i partecipanti pubblici sono coloro che attivamente pubblicano contenuti, rispondono alle discussioni, condividono materiale ed esprimono apertamente le loro idee ed opinioni.
Spesso, specialmente nelle community online dedicate alla tecnologia, ai computer o all’elettronica, i partecipanti pubblici sono molto spesso degli esperti nel campo, che offrono il loro aiuto nella risoluzione di problemi, mentre i lurker sono spesso persone alle prime armi, inesperte, che usano le community per trovare risposte e per imparare.
La netiquette
Dedichiamo infine un paragrafo alla netiquette, la cosiddetta “etichetta della rete”, ossia un insieme di regole non scritte che illustrano come comportarsi all’interno di una community online. Al di là di ciò che dovrebbe essere scontato, come educazione, voglia di aiutare e umiltà, le regole della netiquette includono l’uso di firme semplici, evitare di pubblicare la stessa domanda più volte, evitare di rispondere fuori argomento, evitare abbreviazioni e molto altro.
Queste regole, specialmente con l’avvento dei social network, sono sempre più importanti, ma allo stesso tempo sempre meno utilizzate, poichè specialmente Facebook ha portato online milioni di utenti che non avevano mai frequentato community online, e pertanto non avvezzi a queste regole.