Il marcatempo elettronico: sicurezza, affidabilità e precisione

La fine del XIX secolo ha generato dei cambiamenti impattanti nella vita delle persone (almeno nel cosiddetto Nord del mondo) sullo sfondo della Seconda Rivoluzione Industriale, come illustra bene la pagina relativa di Wikipedia (https://it.wikipedia.org/wiki/Seconda_rivoluzione_industriale). Con lo svilupparsi di realtà produttive sempre più grandi e complesse, è stato necessario affidarsi a dei sistemi per il controllo dei lavoratori: nacquero così i primi dispositivi marcatempo. Ovviamente, col passare del tempo, questi strumenti si sono evoluti per rispondere sempre meglio allo sviluppo tecnologico e alle esigenze ancor più pressanti e veloci della “società liquida”, e ancora oggi risultano utilissimi, se non essenziali, per le più differenti realtà lavorative. Certamente, tra le diverse possibilità che si possono impiegare, quella che oggi appare migliore è l’affidarsi a un  apparecchio elettronico.

Perché un marcatempo elettronico?

L’utilizzo di un device elettronico comporta numerosi vantaggi a livello aziendale, permettendo di rispettare i requisiti legali concernenti l’orario di lavoro, di formulare in maniera corretta e accurata le buste paga dei dipendenti, di ottimizzare e snellire le attività amministrative, di gestire straordinari e pause, di migliorare la produttività dei dipendenti.

Sebbene possa sembrare uno strumento di controllo e vigilanza – quasi un surrogato dei congegni del Big Brother orwelliano – esso, al contrario, non fa altro che garantire da un lato l’equità dell’intero comparto produttivo e dall’altro un significativo risparmio di tempo. Ciò porterà a tenere alta la motivazione dei lavoratori, che vedranno giustamente penalizzati i comportamenti dei cosiddetti “furbetti” e valorizzate le condotte più lodevoli. I singoli impiegati potranno inoltre vedere autonomamente il monte ore svolto, senza bisogno di ricorrere ogni volta a interpellare un esponente del comparto amministrativo.

Differenti sono le proposte presenti sul mercato: l’ideale sarebbe utilizzare qualcosa che, oggigiorno,  ognuno ha sempre con sé e che controlla in maniera costante. Come ha illustrato uno studio dell’illustre London School of Economics and Political Science, richiamato nel nostro paese dalla rivista Focus (https://www.focus.it/scienza/salute/perche-abbiamo-sempre-in-mano-smartphone), lo smartphone risponde perfettamente a questi parametri.

 Lo smartphone come marcatempo

Ovviamente, l’utilizzo del cellulare in sé e per sé non può soddisfare questa esigenza, ma il dispositivo necessita di un’applicazione ad hoc  per espletare tale compito. L’impresa Valeprog ha sviluppato un’app perfetta (https://valeprog.it/Marcatempo-Plus/App ) a tal fine, che può essere impiegata in differenti contesti: dalla gestione delle presenze e degli accessi aziendali in sedi fisse alla timbratura del personale fuori sede; dal monitoraggio dei tempi di lavoro svolti presso o per determinati clienti al controllo degli accessi in scuole, associazioni, palestre e molto altro; dalla registrazione delle commesse alla compilazione dei “Work reports”.

Sia nel caso di realtà che vogliono tenersi al passo con i requisiti operativi mutevoli e rapidamente cangianti, sia nell’eventualità di soddisfare le sempre più dinamiche richieste del mondo del lavoro, è necessario accedere ai dati in tempo reale; i fogli di calcolo, anche se a volte utili, non permettono di eseguire questo tipo di task. Al contrario, l’impiego di un’app su smartphone permette di assolvere egregiamente questa mansione.