Installare una piscina interrata nella propria casa porterà sicuramente momenti di relax, serenità e divertimento. Allo stesso tempo, però, è un investimento che richiede lavori edili significativi e per questo bisogna conoscere bene la legislazione a riguardo, così da avere tutti i permessi in regola e non rischiare di incappare in sanzioni economiche e penali per abusi edilizi.
Qui troverete una prima panoramica circa i permessi per la costruzione di una piscina interrata. La tematica, però, presenta degli spazi burocratici grigi, non chiari, per cui la cosa migliore da fare è rivolgersi a dei professionisti che possano fare luce sul caso grazie alla loro provata conoscenza ed esperienza. DT PRIME PISCINE è una delle realtà a cui potete rivolgervi, in quanto azienda leader nel settore di installazione di piscine.
Di fatto, per quanto riguarda i permessi per la costruzione di una piscina interrata, la legge italiana non è sempre chiara. Questo perché esiste un codice, ossia il Testo Unico sull’Edilizia che dispone a livello nazionale le regole per installare una piscina nella propria casa, ma ogni Comune e Regione riadatta e reinterpreta tali norme in vario modo. Prima di tutto, vediamo quali sono le leggi previste dal Testo Unico sull’Edilizia.
Il Testo Unico sull’Edilizia
Secondo il Testo Unico sull’Edilizia, i permessi per realizzare una piscina interrata sono necessari quando:
- se per le norme tecniche gli interventi di lavoro sono considerati come di nuova costruzione, allora si deve avere il Permesso di Costruire. La stessa cosa avviene quando il volume della piscina che si andrà a installare è superiore al 20% di quello dell’immobile principale;
- se i due casi precedenti non si presentano, ovvero per le norme tecniche l’intervento è considerato come “pertinenziale” e il volume della piscina non supera il 20% di quello dell’immobile principale, allora per costruire la piscina sarà sufficiente la Denuncia di Inizio Attività (D.I.A.);
- In passato, un altro permesso che si doveva ottenere prima di iniziare i lavori era l’Autorizzazione Edilizia; oggi questa pratica solitamente non viene più richiesta, però, dato che ogni Comune ha le sue regole specifiche, prima di escludere totalmente la necessità dell’Autorizzazione Edilizia, è giusto informarsi bene.
Questi che abbiamo visto sono i tre possibili permessi che servono per la costruzione di una piscina interrata; oltre a questi, è probabile che si dovrà fare richiesta anche del permesso per lo scarico fognario delle acque impiegate per la piscina.
È possibile costruire una piscina interrata senza permessi?
Capita che qualcuno dica o ritenga che sia possibile costruire una piscina interrata senza alcun tipo di permesso. Da quello che abbiamo visto, il Testo Unico sull’Edilizia esclude totalmente questa possibilità.
Infatti, questo codice prevede che in certi casi si possa realizzare una piscina senza permessi, casi che solitamente riguardano alcune tipologie di piscine fuori terra. Per quanto riguarda piscine interrate, le norme che prevedono la non necessità dei permessi per costruire non si applicano mai.
Questo perché lo Stato tramite la sentenza 35 dell’8/1/2016 ha stabilito che una vasca interrata non equivale a un’attrezzatura per il tempo libero e lo svago, ad esempio come uno scivolo. La costruzione di una piscina interrata, infatti, necessita di interventi massicci sul terreno che lo andranno a cambiare in modo significativo.
In particolare, una piscina interrata non è una struttura precaria che si può rimuovere in fretta. Tutto questo significa che nel caso di una piscina interrata sono necessari i permessi previsti dal Testo Unico sull’Edilizia.
Infrazioni e sanzioni
Ma come si ottengono i permessi necessari per costruire una piscina interrata? Per averli basta richiederli al proprio Comune; quando questo ci avrà dato il consenso, allora si avrà il via libera per iniziare i lavori. Se, però, dopo un periodo di 60 giorni non si sarà ricevuta alcuna risposta, in questo caso la richiesta di permesso viene considerata rifiutata.
Se si decide di costruire senza aver ottenuto i permessi necessari, allora si entra nel caso dell’abuso edilizio, il quale in Italia costituisce un reato e perciò è punibile dalla legge. Nel caso si venga condannati, oltre a dover demolire la piscina costruita illegalmente, si possono rischiare anche ingenti sanzioni.