Risanamento aziendale: ecco come affrontare il percorso che porterà la tua azienda ad avere una nuova vita

Il risanamento aziendale è una sfida che molte imprese devono affrontare nel corso della loro vita, specialmente quando le dinamiche di mercato e la gestione delle risorse avuta fino a quel momento preciso in cui inizia il processo in questione non sono state favorevoli alle sorti dell’impresa.

Pensa che in Italia, come viene anche affermato in questa notizia, circa 12.000 aziende nel 2023 hanno dovuto chiudere i battenti e, a fronte di questi dati, notiamo che la possibilità di trovarsi di fronte ad un’impresa in difficoltà non è così remota.

Quando una società si trova in una situazione di difficoltà economica, è fondamentale mettere in atto strategie efficaci per uscirne con successo ed è proprio qui che entra in gioco il processo di risanamento aziendale.

Per questa ragione in questo articolo analizzeremo alcune delle principali azioni da intraprendere per gestire al meglio il processo di recupero ed evitare così di avvicinarsi in modo irreparabile al baratro del fallimento.

L’individuazione dei problemi e delle cause alla base della crisi

Il primo passo per affrontare un risanamento aziendale consiste nell’analizzare minuziosamente le ragioni che hanno portato all’insorgere della situazione critica.

Questo può essere fatto attraverso la raccolta di dati specifici sulle dinamiche interne dell’azienda e l’intrattenimento di colloqui approfonditi con tutti i dipendenti coinvolti. Attraverso questa investigazione sarà più facile individuare gli ostacoli che impediscono il miglior funzionamento dell’impresa e le possibili soluzioni.

Uno degli elementi essenziali nella fase di diagnosi è valutare lo stato finanziario dell’azienda. Esaminando attentamente i bilanci consuntivi e almeno gli ultimi tre esercizi contabili, è possibile evidenziare sia le aree più problematiche che emergono sia quelle ancora in buona salute.

Per fare ciò potrebbe essere necessario affidarsi ad uno studio specializzato in materia, in quanto l’aiuto di un consulente con esperienza nel settore è in grado di offrire degli spunti supplementari rispetto ad una semplice analisi fatta dal titolare dell’azienda o all’interno del CDA. A tal proposito, se ti trovi in una situazione simile e hai bisogno di un professionista che sia in grado di aiutarti, ci sentiamo di suggerirti di visitare anche il sito web dello studio associato Bea & Partners, dove troverai anche un’apposita sezione dedicata a questo servizio, particolarmente utile se la tua impresa ha sede a Roma o nel Lazio.

Oltre alla situazione finanziaria, è importante valutare l’efficienza produttiva dell’azienda. Ciò significa analizzare i processi interni e controllare se questi sono ottimizzati, oppure se sono presenti sprechi o inefficienze che possono compromettere il lavoro quotidiano.

La pianificazione di un percorso di risanamento

Dopo aver individuato le cause della crisi, il secondo passo consiste nel pianificare una strategia di intervento specifica per superarla.

In questo caso, è essenziale avere a disposizione gli strumenti adeguati a elaborare un piano di risanamento che tenga conto delle peculiarità dell’azienda.

Tali strumenti comprendono l’analisi SWOT, di cui potrai trovare maggiori informazioni cliccando qui, e lo studio del mercato di riferimento.

Dopo aver determinato quali siano le problematiche e compreso le opportunità sul mercato di riferimento, entra in gioco un elemento centrale nella fase di progettazione del piano di recupero. Quest’ultimo riguarda la definizione degli obiettivi da raggiungere per uscire dalla crisi aziendale.

Gli devono essere chiari, realistici, misurabili e coerenti con la vision e la missione dell’impresa. Essi possono riguardare sia dimensioni qualitative (ad esempio l’aumento della soddisfazione dei clienti) che quantitative (come l’incremento del fatturato).

Una volta definiti gli obiettivi, è opportuno individuare le specifiche azioni da mettere in campo per raggiungerli, che possono consistere nel ridisegnare i processi interni dell’azienda, apportare modifiche all’organigramma, risolvere questioni relative ai conflitti interni o adottare nuove politiche commerciali.

La fase di monitoraggio e valutazione dei risultati

A seguito della realizzazione del piano di risanamento, sarà necessario monitorare costantemente l’andamento dell’impresa per verificare se le azioni intraprese stanno portando ai risultati sperati.

In questa fase è di fondamentale importanza valutare periodicamente il progresso rispetto agli obiettivi iniziali e, eventualmente, apportare modifiche alla strategia nel caso in cui non fosse sufficiente a garantire il successo del recupero aziendale.

All’interno di questo processo di monitoraggio, un punto cruciale riguarda la verifica periodica dell’efficacia delle iniziative messe in atto nel quadro del piano di risanamento. Ciò implica raccogliere dati e informazioni sui risultati concreti ottenuti (ad esempio risparmi sui costi, aumento della produttività) e confrontarli con gli obiettivi inizialmente prefissati.

Infine, è possibile che nel corso del processo di recupero emergano nuovi problemi o bisogni distinti da quelli inizialmente identificati. In questi casi, sarà necessario adattare e aggiornare il piano di risanamento originale per far fronte alle nuove sfide. Questa flessibilità garantirà un approccio dinamico al fenomeno della crisi aziendale, permettendone una gestione più efficace.