Studiare e lavorare: cosa dicono le ricerche?

Uno studente su tre lavora. Questo è un dato di fatto.

I motivi possono essere diversi:

  • Mantenere i propri studi
  • Fare esperienza nel mondo del lavoro prima della laurea
  • Guadagnare qualche soldo con attività extra.

Ciò che realmente è importante non è capire i motivi che spingono gli studenti a lavorare ma valutare gli impatti che studiare e lavorare ha sulla carriera universitaria. Abbiamo preso spunto in un articolo dove i ragazzi di Studente Top spiegano come studiare e lavorare insieme

Lo studio universitario impatta molto sulle performance universitarie? Scopriamolo insieme.

Studio e lavoro, binomio possibile?

Se il percorso logico che uno studente universitario dovrebbe seguire è: prima studio e poi lavoro, assistiamo invece a una grande quantità di studenti che lavoricchiadurante l’università.

Ma è davvero così conveniente questo binomio? La nostra risposta è assolutamente si, ma ad alcune condizioni.

Valutazioni economiche

La prima importante valutazione da compiere è quella economica.

Non tutti nascono purtroppo “figli di papà”, molte persone infatti non hanno possibilità economiche di mantenere i propri studi se non abbinando a questi un lavoro che permetta di portarli avanti.

È vero, esistono borse di studio che alleviano (ma non risolvono) il problema.

Ma torniamo a noi. Le valutazioni economiche rappresentano senza dubbio un motivo più che valido per lavorare e studiare insieme. In questi casi non ha senso nemmeno porsi il problema se sia conveniente o meno fare entrambe le cose, just do it.

Valutazioni legate all’orario

Il discorso si fa più complicato quando entra in gioco l’orario lavorativo.

Un conto è lavorare solo i weekend, togliendo poco tempo a disposizione dello studente per preparare i propri esami durante le sessioni di studio.

Tutt’altro è lavorare part-time, che già impegna non poco lo studente ma comunque consente di mantenere degli orari da dedicare allo studio.

Il lavoro full time rappresenta invece un impegno difficilmente gestibile per lo studente universitario, soprattutto se si decide di frequentare un corso di studi che ha la frequenza obbligatoria o tutta una serie di ore di tirocinio formativo da svolgere obbligatoriamente.

Per questo: lavorare full time significa spostare la priorità di ciò che si sta facendo, da università a lavoro.

L’università, a questo punto, dovrà essere svolta in modalità part time in modo da diluire gli esami nel tempo, non andare fuori corso e quindi non pagare il doppio delle tasse universitarie.

Una soluzione legata alle valutazione dell’orario può essere un percorso part-time o di libero professionismo a partita iva che permette di giostrarsi meglio gli orari fra lavoro e studio.

Alla fine, è solo questione di priorità

Molti studenti non comprendono l’importanza di dedicare le giuste energie per ciò che davvero vogliono fare nel futuro.

L’energia, il tempo che investiamo in un’attività è qualcosa da impagabile.

L’età universitaria è quella nella quale lo studente va all in sul suo futuro. Sbagliare è umano ma una scelta frettolosa e poco saggia può causare enormi perdite di tempo che hanno solo l’effetto di scoraggiarti e farti entrare in un circolo vizioso di indecisione che può costarti molto caro.

Come spiega Fanpage, scegliere se studiare e lavorare insieme oppure no è soprattutto una questione di priorità.

  • Cosa vuoi fare da grande?
  • Qual è la tua passione?
  • Quali sono i tuoi obiettivi dopo lo studio?
  • Quello che vuoi fare puoi raggiungerlo solo studiando, oppure no?

Rispondi a queste domande, saranno utili nel tuo percorso di scelta.

In ogni caso studiare e lavorare insieme è assolutamente possibile se fatto con un metodo di studio concreto che permette di liberarsi dal tempo in eccesso e di studiare solamente ciò che è veramente importante per la materia scelta.

E tu, che priorità hai per il tuo percorso di crescita sia professionale che di studio?