Incentivi fiscali per infissi e serramenti: cerchiamo di capirci qualcosa!

Tra le buone notizie di questi primi mesi dell’anno c’è anche il rinnovo, da parte del Governo, del quadro degli incentivi fiscali per consentire la riqualificazione energetica degli edifici e le ristrutturazioni edilizie. Ecco quindi che lo scorso 31 dicembre 2021 in Gazzetta Ufficiale è stata pubblicata la nuova legge (la n.234 del 30 dicembre 2021) con relative scadenze sui nuovi bonus. Il problema è che spesso il semplice utente o cittadino non comprende i termini troppo tecnici. Qui cerchiamo allora di capirci qualcosa di più insieme agli esperti nella vendita di finestre a Udine, Serramenti Moretti.

I diversi tipi di bonus a disposizione e quali interessano i serramenti

Sono diversi i bonus fiscali messi a disposizione dei cittadini italiani con la nuova legge, che ha modificato alcuni parametri per i requisiti. Nello specifico gli incentivi di cui si può usufruire sono (in ordine di scadenza):

  • Bonus Facciate (entro il 31/12/2022);
  • Bonus barriere architettoniche (entro il 31/12/2022);
  • Superbonus 110% (dal 31/12/2022 al 31/12/2025, secondo il tipo di incentivo di cui si vuole usufruire);
  • Bonus Verde (entro il 31/12/2024);
  • Bonus casa, ristrutturazione e sismabonus (entro il 31/12/2024);
  • Ecobonus (entro il 31/12/2024);
  • Bonus clima con biomasse (entro il 31/12/2024).

Come si vede sono parecchi gli aiuti messi sul piatto della bilancia. Quello che però davvero possono riguardare infissi e serramenti sono solo tre: il Superbonus 110%, l’Ecobonus e il Bonus Ristrutturazione, con un riguardo particolare alla sicurezza (chiamato quindi anche Bonus Sicurezza). Vediamo ora in cosa la nuova legge ha modificato i parametri rispetto alle normative degli anni scorsi.

 La proroga del Superbonus 110% nell’articolo 1, comma 28 (lettere a, e, g, l) 

Una delle novità della Legge 234 del 31 dicembre 2021 riguarda la proroga del Superbonus 110%, risorsa molto utilizzata dagli italiani, e che talvolta è stata evasa nelle sue regole. Nel caso delle scadenze si chiarisce che non ce ne è solo una, ma sono quattro secondo gli utilizzi che si intende fare di questo incentivo e di chi se ne serve. La proroga fino al 2025 è stata individuata, ad esempio, per le persone fisiche, i condomini e le organizzazioni non a scopo di lucro con detrazione fino al 65%. Se invece si vuole continuare a sfruttare la detrazione del 110% delle spese sostenute, allora il tempo per accedere a questo bonus si accorcia fino alla fine del 2023. Nuovi adattamenti sono stati poi eseguiti anche su quelli che vengono considerati i lavori trainanti e quelli trainati (indispensabili se si vogliono applicare determinate detrazioni). Per capire quali sono, e valutare i prezzi il consiglio è quello di confrontare il decreto del 6 agosto 2020 del ministero per lo Sviluppo Economico, con i valori massimi stabiliti dal recente decreto dello scorso 9 febbraio emesso dal ministero della Transizione Ecologica.

Proroga dei parametri per lo sconto in fattura e cessione del credito

Al comma 29 dell’articolo 1 della stessa Legge 234 si parla poi della proroga di quelle che sono le possibili alternative alla detrazione in sede di Dichiarazione dei Redditi, e cioè sconto in fattura o cessione del credito (credito di imposta), da chiedere rispettivamente al fornitore dei servizi o alla banca o istituto di credito. Ebbene, la proroga per queste alternative è passata dalla fine del 2022 alla fine del 2024. Per chi sceglie il Superbonus, invece, c’è un ulteriore anno di tempo, arrivando al 31 dicembre del 2025. Va detto però che per quanto riguarda l’Ecobonus lo sconto in fattura e la cessione del credito possono essere scelte solo se si presenta una certificazione di conformità energetica, che attesta che i serramenti rientrano nei valori di trasmittanza termica richiesti, oltre che nei massimali per metro quadrato. Quando invece parliamo di bonus casa e ristrutturazione, bisogna inoltre dimostrare di avere in corso un’ulteriore pratica edilizia (come un CILA/SCIA). 

Le caratteristiche, in breve, dei bonus più scelti per infissi e serramenti 

Ricordiamo infine le caratteristiche principali dei bonus più scelti dai contribuenti per l’installazione e la sostituzione di infissi e serramenti nelle abitazioni: Ecobonus e Bonus Ristrutturazione (Sicurezza). Il primo dovrà servire per la riqualificazione energetica (aumento di almeno una classe energetica) grazie al rinnovo di porte blindate e serramenti. Ovviamente bisognerà rispettare i parametri di trasmittanza termica stabiliti in una tabella per zone climatiche, e i massimali per metro quadro, anch’essi variabili per zone climatiche. L’ecobonus consente il 50% di detrazione dalla spesa massima sostenuta (60 mila euro) al momento della Dichiarazione dei redditi ogni anno e per dieci anni, con una cifra che sarà sempre dello stesso importo. La domanda va inoltrata obbligatoriamente all’Enea.

Il bonus Ristrutturazione Sicurezza invece può essere sfruttato in caso si intenda mettere in sicurezza la propria abitazione contro furti, rapine e aggressioni di terzi. Consente il 50% di detrazione sul costo massimo sostenuto (una spesa fino a 96 mila euro) da detrarre in Dichiarazione dei redditi per i dieci anni successivi, con importo sempre uguale. Vale per porte blindate o rinforzate, grate, cancelli e cancellate con telecamere di sicurezza, anche collegati a centraline, tapparelle meccaniche e con blocchi, recinzioni, rilevatori di apertura o effrazione dei serramenti. In questo caso, però, la pratica non va inoltrata all’Enea.